Nelle tesi di dottorato si possono inserire sempre materiali di pubblico dominio e tutti i materiali per i quali si è ottenuto il permesso scritto dell’avente diritto.
Utilizzare in tutto o in parte materiale altrui senza regolare autorizzazione e senza riconoscerne la dovuta paternità fa incorrere nel reato di plagio, punibile a livello civile, penale e amministrativo.
Il plagio è l’utilizzo di un’opera di altri (articolo, libro, pagina web, immagini, diagrammi, statistiche), o di una sua parte, copiandola o rielaborandola senza citare la fonte.
“il fatto di chi pubblica o dà per propria l’opera letteraria o scientifica o artistica di altri; anche con riferimento a parte di opera che venga inserita nella propria senza indicazione della fonte”
È comunque possibile inserire nella propria tesi questi materiali, con alcuni accorgimenti a seconda della loro tipologia:
Foto e immagini:
si possono utilizzare immagini anche sotto tutela all'interno della tesi che verrà messa online purché la qualità delle immagini sia degradata o a bassa risoluzione.
“è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro.”
Articoli:
l’inserimento di parti di articoli va usato con grande cautela. Poiché oltre al diritto di eventuali autori (diversi dal dottorando) sussistono diritti editoriali, è sempre buona norma chiedere l’autorizzazione dell’editore.
Nel caso si tratti di parti di articoli pubblicati dallo stesso dottorando, va valutato il contratto con l’editore per stabilire se vi sia stata cessione di diritti o meno.
L’uso di tali materiali è comunque subordinato all’autorizzazione scritta da parte di chi detiene i diritti (nella maggior parte dei casi l’editore).
È comunque da evitare l’inserimento di interi articoli nelle tesi. Per mettere in evidenza le precedenti pubblicazioni effettuate dal dottorando o dal gruppo di ricerca di cui fa parte, è preferibile ricorrere alla citazione di tali articoli, sia nel testo sia in bibliografia.Brevi citazioni:
è possibile inserire brevi citazioni da altre opere sotto tutela, senza richiedere autorizzazione, menzionando la fonte e nei limiti previsti dalla legge
“la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l'utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali”
“Il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell'opera, dei nomi dell'autore, dell'editore e, se si tratti di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull'opera riprodotta.”
Dati sensibili:
Le tesi di dottorato, proprio per il loro carattere di documenti pubblici liberamente consultabili, non devono contenere dati sensibili o dati che consentono in qualche modo di risalire alle identità delle persone.
Una ricerca che dovesse contenere dati sensibili non dovrebbe essere l’oggetto di una tesi di dottorato.
Come richiedere il permesso di utilizzo di materiali di terzi
La richiesta deve innanzitutto essere inviata a chi detiene i diritti sul materiale utilizzato, nella maggior parte dei casi l’editore a cui sono stati ceduti i diritti di sfruttamento economico.
Nella richiesta è opportuno indicare:
- contatti : indirizzo postale, telefono e e-mail
- dettagli sul materiale per cui si richiede l’autorizzazione : titolo dell’articolo o del libro, autore o autori, ISSN/ISBN, volume, anno, numero e pagine
- dettagli sulle parti utilizzate : l’articolo intero, certe pagine, certi grafici o tabelle
- dettagli sullo scopo di utilizzo : è necessario indicare la finalità per cui si userà il materiale, ossia “a fini di insegnamento o di ricerca scientifica, non a scopo di lucro”.
È importante indicare anche che la tesi verrà inclusa in un archivio ad accesso aperto.
IMPORTANTE!
L'autorizzazione dovrà pervenire in forma scritta.
È bene ricordarsi di inviare con anticipo le richieste, perché le risposte potrebbero impiegare molto tempo per arrivare.
VEDI ANCHE
- Area studenti – Settore Dottorato: Dottorati di ricerca UniGE
- Sistema bibliotecario di Ateneo: Tesi di dottorato nell’Archivio istituzionale IRIS Unige
- Sistema bibliotecario di Ateneo: Diritto d’autore nelle tesi di dottorato
- Archivio istituzionale IRIS Unige
ALLEGATI
- Regolamento Open Access Unige
- Linee guida CRUI per il deposito delle tesi di dottorato negli archivi aperti
- Tesi di dottorato e diritto d’autore / Gruppo Open Access CRUI
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