Patrizia De Cillis, Raffaella Modestino, Annalisa Nebbioso, Loriana Ricciardi, Luigi Santone
INAIL
Il movimento OA – iniziato con la Dichiarazione di Budapest 2022, Dichiarazione di Berlino 2003, in Italia Dichiarazione di Messina 2004 – ha avuto un importante e decisivo sviluppo a livello europeo nell'ambito del Seventh Framework Programme (FP7) per il finanziamento della ricerca e lo sviluppo tecnologico nel periodo 2007-2013, per aver lanciato l'Open Access Pilot in base al quale si imponeva l'obbligo di pubblicazione open access delle ricerche finanziate.
Nel luglio 2012 l’Unione Europea emana due documenti strategici per l’OA, volti a promuovere l’ampia diffusione dei risultati della ricerca:
- Comunicazione COM (2012) 401, Towards better access to scientific information: Boosting the benefits of public investments in research (definisce gli obiettivi di una policy sull’accesso aperto ai contenuti della ricerca finanziata nel corso del programma quadro Horizon 2020)
- Raccomandazione 2012/417/UE, sull’accesso all’informazione e sulla sua conservazione che fornisce il contesto di applicazione della policy stessa: tutti gli stati membri devono definire e mettere in pratiche politiche chiare per la disseminazione ad accesso per le pubblicazioni e dei dati derivanti dai progetti finanziati con fondi pubblici.
Successivamente, Horizon 2020, programma quadro UE per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione 2014-2020, prevede l’obbligo di rendere disponibili le pubblicazioni attraverso due azioni:
- deposito in un repository Open Access (OpenAIRE = infrastruttura per pubblicazioni risultanti da ricerche finanziate dal 7 Programma Quadro e Horizon 2020 e dal Consiglio Europeo per la Ricerca (ERC)
- accesso immediato al documento, se pubblicato in OA, oppure, se pubblicato su riviste in abbonamento, entro 6 mesi per le scienze esatte, o 12 mesi per le scienze umane e sociali
Con l’avvento del programma quadro Horizon Europe 2021-2027 la Commissione Europea ha deciso di dedicare più enfasi alle politiche adottate in materia di Open Access. I beneficiari di un progetto devono infatti garantire l’accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche sottoposte a revisione tra pari (peer review scientific pubblication) relative ai loro risultati. In particolare, devono assicurare che:
- al momento della pubblicazione una copia elettronica – machine readable – della versione pubblicata o il manoscritto finale sottoposto a revisione ed accettato per la pubblicazione (post print senza grafica editoriale della rivista) sia preservata all’interno di un trusted repository
- sia garantito accesso aperto immediato alla stessa attribuendole la licenza CC BY o una licenza con diritti equivalenti. Inoltre, informazioni addizionali devono essere fornite tramite il repository nel quale si è deciso di depositare l’articolo, come informazioni sugli altri risultati della ricerca o qualsiasi altro strumento necessario per convalidare le conclusioni della pubblicazione scientifica.
A tale fine, la Commissione europea ha adottato la piattaforma Open Research Europe, accessibile a tutti, che offrirà ai beneficiari di Horizon 2020 e Horizon Europe la possibilità di usufruire di una sede di pubblicazione di alta qualità soggetta a peer-review ad accesso aperto e gratuita sia durante che dopo la fine delle sovvenzioni, cosa che non solo aiuterà i beneficiari a rispettare gli obblighi in materia di accesso aperto, ma incentiverà ulteriormente le preprint e la peer-review aperta, superando le difficoltà spesso associate alla pubblicazione di risultati scientifici, inclusi i costi elevati, i ritardi e le barriere al riutilizzo degli stessi
Tema
1. Open access