Valeria Cioccolo, Monia De Angelis
Inapp
Il poster mappa l'esperienza editoriale dell’Inapp - ente pubblico di ricerca che si occupa di analisi delle politiche pubbliche relative ai temi del lavoro, della formazione e delle politiche sociali - che può considerarsi una buona prassi per la valorizzazione dell’editoria scientifica prodotta da enti pubblici (sia PA che di ricerca), un patrimonio molteplice e di grande valore, ma sostanzialmente poco conosciuto o soggetto a logiche commerciali.
L'Inapp a partire dagli anni Novanta inizia un proprio percorso di apertura delle pubblicazioni tecnico-scientifiche, ante litteram rispetto al c.d. Movimento open access per l’editoria scientifica (si fa riferimento alle BBB Definition). Intraprende dapprima la strada della gratuità, passando poi all’adesione a principi e policy dell’open access e open science, fino ad arrivare alla completa disponibilità di questo know-how in ambienti collaborativi (Wikidata) e in modalità linked data. In prospettiva, con servizi generati dall’Intelligenza artificiale, intende facilitare un accesso alla conoscenza più libero e democratico, anche in chiave di cittadinanza attiva. Il poster presenta le principali tappe di questa esperienza attraverso parole chiave e date significative sintetizzate di seguito:
#gratuità 1995-2003
L’Inapp (ex Isfol) inaugura un servizio di reference desk specializzato per la distribuzione gratuita delle proprie pubblicazioni tecnico-scientifiche che, in quanto finanziate da fondi europei, presuppongono la garanzia della più ampia diffusione e disponibilità pubblica.
#policy 2004-2010
L'Istituto decide di adottare una politica editoriale completamente svincolata dagli editori commerciali iniziando a pubblicare con un proprio marchio, codici Isbn e licenze creative commons (CC-BY). La scientificità è garantita da policy editoriali istituzionali e da un processo di peer review, secondo un workflow utilizzato non solo per gli articoli, ma anche per le monografie.
#open 2010-2022
Grazie a questa strada, allora pionieristica, l’Inapp si trova naturalmente indirizzato verso l’adesione a politiche open access e open science. L’Istituto adotta un proprio repository istituzionale oa.inapp che, attraverso handle-system, consente di avviare una prima interoperabilità con il sito web istituzionale. Viene inaugurata una rivista dedicata al tema dell’analisi delle politiche pubbliche totalmente open access con modalità di submission aperta anche ad autori esterni all’ente.
#wikidata 2023-2024
Un'ulteriore apertura avviene grazie alla collaborazione con il Gruppo GWMAB (Gruppo Wikidata per musei, archivi, biblioteche). Ciò consente all’Inapp di pubblicare in questo ambiente libero, aperto, collaborativo i dataset relativi ai ricercatori e alla loro produzione scientifica presente nei cataloghi dell'Istituto, nonché di utilizzare gli strumenti di analisi quali-quantitativa e di data visualization come Scholia.
#LOD in progress
Avere a disposizione la totalità della produzione editoriale in una modalità non vincolata a copyright di editori commerciali ha consentito all’Inapp di progettare un ulteriore sviluppo che si proietta verso l’apertura dell’authority list ""Autori"" e ""Titoli"" del catalogo Inapp al web semantico, in chiave LOD. Attraverso URI, interlinking e, in prospettiva, sistemi di IA.
Tema
1. open access